ORGOGLIOSI PER AVERE CONTRIBUITO A SALVARE UNA VITA!

Ancora una volta possiamo dire che una vita umana è salva, ad esclamarlo Salvino Montaperto dopo aver appreso il “miracolo” ad una signora soccorsa lunedì scorso, per arresto cardiaco, dai volontari della misericordia di Campobello di Licata.

Nella giornata di lunedì mattina i volontari, come è loro solito fare, inseriscono la disponibilità per un turno di eccedenza alla centrale operativa del 118 di Caltanissetta. Verso le ore 13,00 vengono allertati dalla centrale 118 per un intervento in codice rosso di una giovane signora, probabilmente, in arresto cardiaco. I volontari, dopo appena tre minuti dalla chiamata, si trovano immediatamente a casa della signora e procedono ad una valutazione dei parametri vitali, mancanti, coordinati dal volontario Carmelo Gatì, esperto soccorritore. L’altra volontaria Lavinia Corbo, già arrivata con il defibrillatore, si accingeva a posizionare le piastre per l’autoanalisi cardiaca, mentre l’altro volontario Pietro Gammacurta si cimentava ad iniziare le manovre rianimatore con il massaggio cardiaco. Eseguita l’autoanalisi il defibrillatore evidenziava un ritmo defibrillabile e quindi si procedeva alla scarica, successivamente ripetuta per altre volte, mentre si continuava con le manovre rianimatorie.

A seguito della caparbietà dei volontari, che instancabilmente si alternavano nelle manovre, la signora riprendeva l’attività e nel mentre sopraggiungeva sul posto l’ambulanza di supporto dell’Ospedale di Canicattì con a bordo l’infermiere che, constatata l’attività cardiorespiratoria, decidevano di trasferirla in ospedale con l’ambulanza della misericordia.

Oggi apprendiamo con enorme piacere che la signora, dopo essere stata intubata e trasferita in rianimazione, sta molto meglio ed è stata staccata dal ventilatore e non presenta nessun reliquato neurologico o deficit di alcuna sorta.

Naturalmente non possiamo che essere felici principalmente per le condizioni della signora, a cui inviamo i nostri migliori auguri di pronta guarigione, ha continuato Salvino Montaperto, ma siamo orgogliosi anche del comportamento professionale dei soccorritori che, senza perdersi d’animo e mettendo a fuoco centinaia di ore di formazione e di servizi in emergenza, hanno applicato in maniera tecnicamente perfetta ciò che in tante occasioni formative abbiamo dibattuto ovvero i modelli di approccio nell’emergenza extraospedaliera che in molte occasioni, come avviene in parecchi interventi, si realizza attraverso il modello “scoop and ran” ovvero carica e vai, mentre diventa sempre più fondamentale, come in questa circostanza, il cosiddetto modello francese “stay and play”: fermati e agisci.

Solo la professionalità e la qualità dei volontari ha fatto propendere per quest’ultimo modello. Oggi possiamo affermare che è stato proprio questo metodo a salvare la vita alla signora. Ancora una volta l’ora d’oro, come indicata da tutti i sistemi efficienti ed efficaci in emergenza sanitaria, la fa da padrona per aumentare il successo delle cure e delle terapie in talune circostanze. Noi siamo convinti, ha concluso Salvino Montaperto, che questi volontari meritano il rispetto e la considerazione della comunità semplicemente per il fatto di mettersi con abnegazione al servizio dell’intera comunità.