Le Misericordie per i migranti: un vero Servizio Pubblico

news_129013A seguito della puntata di “Servizio Pubblico” andata in onda giovedì sera su La 7 e ai fini di una corretta informazione, la Confederazione Nazionale delle Misericordie d’Italia vuol dare un chiarimento ai confratelli e agli amici vicini al Movimento su alcuni punti toccati dai servizi trasmessi, che hanno dato un’immagine assolutamente distorta dell’attività svolta dalle Misericordie.

Le risposte riguardo al Centro di Accoglienza di Lampedusa fornite alle giornaliste, infatti, sono state opportunamente tagliate e montate in un servizio chiaramente volto a far passare un messaggio tendenzioso e del tutto diverso dalla realtà.

AFFIDAMENTO

«L’offerta vincitrice è stata quella delle Misericordie, per un valore complessivo dell’appalto di 4milioni e 582 mila euro.» (#serviziopubblico)

La gestione del Centro di Accoglienza di Lampedusa è stata affidata alla Confederazione delle Misericordie mediate una gara a procedura negoziata, indetta dalla Prefettura di Agrigento: un tipo di appalto che non prevede un bando pubblico e in cui la stazione appaltante invita a partecipare alla gara alcuni dei più importanti soggetti accreditati. La Misericordia ha vinto la gara sugli altri 7 partecipanti, con 32,90 euro al giorno per ogni migrante, con i quali deve garantire i beni di prima necessità. Non c’è un importo complessivo perché le convenzioni stipulate dal Ministero dell’Interno su queste strutture, sono fatte in base alle presenze. Ad esempio, da ottobre a gennaio gli sbarchi sono stati, per fortuna, assai limitati.

MENSA

«Avete mangiato?»«No, non abbiamo mangiato. Perché c’era troppa gente» «Non c’era abbastanza cibo?» «Esatto.» (#serviziopubblico)

Il centro di accoglienza di Lampedusa può ospitare un massimo di 381 migranti a pieno regime; al momento non è neppure completamente agibile per i lavori di ristrutturazione in corso e può contenere al massimo 300 persone. Ma nel momento dell’emergenza, di fronte allo sbarco di 1300 migranti, la Misericordia non si è sottratta alle proprie responsabilità e si è adoperata per accoglierli.

Appena arrivati, gli ospiti del Centro hanno letteralmente assalito il magazzino e la mensa ed è perfettamente comprensibile che nel momento di massima affluenza, i tempi di somministrazione dei pasti si siano allungati più del dovuto.

L’assalto da parte dei migranti è avvenuto perché al momento del loro arrivo al centro erano presenti solo 5 rappresentanti delle forze dell’ordine. Gli uomini della sicurezza, infatti, non potendo stare fissi al Centro, vengono chiamati a seconda della necessità per essere implementati nei momenti di maggiore affluenza.

Trattandosi di un’isola, però, i rifornimenti di uomini e generi di prima necessità, sono ovviamente difficoltosi – al momento dello sbarco dei 1.300 migranti la nave ordinaria non arrivava da 10 giorni e c’era carenza di scorte  ̶  e in un momento di emergenza come quello dei giorni scorsi la risposta non può per forza di cose essere immediata.

POCKET MONEY

«Consideriamo il pocket money  di 5 euro dovuto ogni due giorni ai migranti. Moltiplichiamolo per una media al ribasso di 300 ospiti nel centro. Otteniamo la somma di 1.500 euro, soldi che i contribuenti versano per l’accoglienza, le Misericordie incassano, ma ai migranti non arrivano, perché del pocket money, almeno a sentire i migranti, non c’è traccia.» (#serviziopubblico)

I migranti intervistati nel servizio (che peraltro indossavano abiti e scarpe dati loro dalla Misericordia) denunciavano la mancata fornitura dei 5 euro ogni due giorni previsti nel contratto di appalto.

L’erogazione del cosiddetto “pocket money” non può né deve avvenire attraverso l’erogazione di contanti, ma attraverso un credito di 5 euro ogni due giorni, spendibili nel centro per l’acquisto di diversi beni (sigarette, snack, ecc.).

Nessuna somma in denaro liquido, quindi, può né deve essere erogata agli ospiti che peraltro potrebbe anche ingenerare fenomeni malavitosi tra loro.

 

ACCERTAMENTI

A Isola la Prefettura ha effettuato una verifica puntuale su oltre 6mila ospiti in 2 anni di gestione, per un complessivo di oltre 3,3 milioni di euro. Al termine, dopo le controdeduzioni e i giustificativi ulteriori presentati, la Prefettura ha rilevato una incongruenza di 1.540 euro (un margine di errore, quindi, dello 0,05%), prontamente stornati dalle rendicontazioni.

MONITORAGGI

Ricordiamo, infine, che il Ministero dell’Interno ha istituito debiti rapporti di monitoraggio attraverso il progetto Praesidium, costituito dall’Organizzazione internazionale per le migrazioni, l’ Unhcr (Alto commissariato Onu per i rifugiati),  Save The Children e la  Croce Rossa, che hanno il compito di monitorare il trattamento dei migranti nei centri gestiti dalle Misericordie.

Fino ad oggi tutti i monitoraggi hanno avuto esito negativo.

Tutte queste precisazioni sono dimostrate dalle debite documentazioni, peraltro sottoposte anche alle giornaliste che hanno redatto il servizio. Purtroppo però un giornalismo che punta più allo scoop che alla ricerca della verità, non prende in considerazione i fatti ma solo le presupposizioni.